Mostre personali di Elisa Marianini - Sito ufficiale della pittrice e storica d'arte Elisa Marianini

Vai ai contenuti

Mostre personali di Elisa Marianini

Mostre personali di pittura



Scarica la brochure della mostra
Eventi legati al festival su "L'eredità delle donne" promosso da Serena Dandini a Firenze cui ho aderito con delle iniziative


"LE DONNE NELL'ARTE"

mostra, visita guidata e lezione di storia dell'arte

INGRESSO LIBERO

prenotazione obbligatoria per la lezione di storia dell'arte


La pittrice e storica dell’arte di Firenze Elisa Marianini propone due incontri nel suo atelier studio: una lezione di storia dell’arte, ad ingresso libero, sul tema “Le donne nell’arte” dove tratterà – attraverso la proiezione di slides – l’avventura artistica e gli ostacoli che molte artiste hanno incontrato nella loro carriera, e una visita guidata alla collezione di dipinti eseguiti della pittrice che espone direttamente in una mostra al suo atelier studio in Mugello, per l’occasione saranno esposte tutte opere rigorosamente legate al tema della donna che l’artista ha creato nel corso di diversi anni.
Informazioni per il pubblico: La partecipazione ai due eventi proposti è ad accesso libero,  l'uno non vincola l'altro, si può partecipare ad entrambi oppure ad uno solo dei due, è gradita la prenotazione attraverso e-mail (elisamarianini@tiscali.it) oppure telefonicamente chiamando il 3392933799, anche per ricevere eventuali informazioni.
LE DONNE NELL'ARTE

6 ottobre 2019  -  7 dicembre 2019


Trailer della mostra
La mostra è stata portata anche al teatro Giotto di Borgo San Lorenzo con uno spettacolo concerto dedicato a Fabrizio...qui un breve video della serata.
La mostra raccoglie trentatacinque opere della pittrice e storica dell’arte Elisa Marianini eseguite nel corso di un periodo di tempo di circa venti anni, le quali raccontano e ci immergono nel mondo alto e terreno di Fabrizio De André, di cui Elisa ha preso conoscenza sin dalla giovane età grazie al padre Foresto.
La mostra intende portare avanti un progetto attraverso diversi appuntamenti anche itineranti in teatro, in luoghi di cultura, nelle scuole, nella vita sociale per trasmettere emozioni, partendo dalle canzoni e dal pensiero di Fabrizio affinché anche le nuove generazioni possano farne tesoro e trarre ispirazione, come è avvenuto per Elisa, la quale in maniera originale, riscopre e propone un “Nuovo Umanesimo” affiancato a concezioni neoplatoniche.
Le opere sono quindi tutte accomunate da una riflessione sull’universo poetico di Fabrizio De Andrè e sono rigorosamente eseguite secondo una tecnica artigianale dove prevale l’utilizzo dell’encau¬sto e della malta cementizia, uniti a colori metallici preparati con pigmenti iridescenti e leganti naturali, oltre all’impiego di colori acrilici, tempere, oli e vernici, foglia oro e foglia argento.


Ingresso libero e gratuito alla mostra, visitabile negli orari indicati e possibilità di visite su appuntamento telefonando 
al numero 3392933799 oppure prenotando via mail


orari di apertura:
martedì e sabato 9-13 /16-19
lunedì e giovedì 16-19
domenica visite su appuntamento

Temporaneo cambio di orari:
A causa di impegni lavorativi gli orari indicati subiranno delle variazioni, soprattutto il laboratorio del Mugello dove si consiglia sempre la prenotazione, anche se rimane confermata l'apertura pomeridiana del sabato (con visita guidata alle 17,00 alla mostra in corso) e del lunedi.

Per acquisti relativi alle opere presenti in mostra durante il periodo della rassegna - dal 16 settembre 2018 al giorno 11 gennaio 2019 - sarà applicato uno  sconto del 10% sul prezzo delle opere

il sabato successivo 22 settembre 2018 alle ore 17,00 evento in occasione del festival promosso da Serena Dandini su  L'eredità delle donne

Volammo davvero in direzione ostinata e contraria: Alfonsina Storni incontra Fabrizio De André nelle opere di Elisa Marianini

Il mare, la poesia, la donna, l’ansia di giustizia, la solitudine, la forza e la fragilità umana, tematiche attualissime che accomunano due artisti, una poetessa argentina e un cantautore genovese. Alfonsina Storni incontra De Andrè nelle opere ad encausto e colori iridescenti della pittrice e storica dell’arte Elisa Marianini.
L’evento col patrocinio dell’Unione dei Comuni, del Comune di Borgo San Lorenzo (FI) e il contributo della delegata alle pari opportunità professoressa Emanuela Periccioli, con Proloco, Banca del Tempo Mugello, scuola Perry Wirton e Artemisia, prevede una visita guidata in atelier tra colori, poesie, letture e parole, per riflettere in maniera approfondita sul ruolo della donna, tema affrontato dalla pittrice in una mostra recentissima dal titolo “L’altra metà del cielo” (3 dicembre 2017 - 8 marzo 2018 Atelier Elisa Marianini in Loc. La Torre, Scarperia San Piero) e soggetto di molte canzoni di De André.
Saranno declamate poesie di Alfonsina Storni di fronte alle opere pittoriche che la celebrano, proposte letture e racconti di storie femminili anche in riferimento a Fabrizio De André, donne alle quali anch’egli dona dignità esaltandone i valori.
Tra le opere più significative considerate è “La voce della conchiglia” - già presente nella precedente mostra dedicata alla donna – pensata per ricordare Alfonsina Storni, una poetessa originaria del Canton Ticino trasferitasi con la famiglia in Argentina all'età di quattro anni, morta suicida nel Mar del Plata.
Durante i primi decenni del secolo scorso, Alfonsina è stata il simbolo della donna moderna unendo al desiderio di tenerezza la rivendicazione di valori di libertà, rifiutando in primo luogo il vincolo di subalternità nei confronti dell’uomo.
Nella sua poesia il sogno si contrappone alla realtà di tutti i giorni, al suo grigiore e al suo vuoto.
In molte poesie Alfonsina Storni aveva parlato della morte nel mare - Frente al mar (1919), Un cementerio que mira al mar(1920), Alta mar (1934) - visto come casa-tomba, come un fluido luogo di quiete infinta, da contrapporre alla pesantezza della terra: luogo di lotta quotidiana, di sofferenza, di incomunicabilità e di pena.
Nella poesia YO EN EL FONDO DEL MAR Alfonsina afferma che “In fondo al mare c’è una casa di cristallo”, vedendo in essa quella trasparenza e sincerità che sulla terra non aveva trovato.
Le opere “La voce della conchiglia” e “Fiore violato”, propongono il tema della fragilità umana, della solitudine e della sofferenza di donne, vissute purtroppo, nell’indifferenza di molti. Opere queste che segnano un passaggio di testimone tra la mostra precedente “L’altra metà del cielo” e quella attuale, dove molte donne sono ancora protagoniste, adombrate da una società maschilista ma innalzate a figure eroiche dal cantautore, da Marinella a Bocca di Rosa: una continuità di pensieri per intraprendere un percorso di vita insieme, cogliendo le differenze tra i sessi come complementarietà da integrarsi a vicenda in una innovativa complessità e non come antitesi.

non mancate!!!!
L'opera "Fiore violato", facente parte della mostra "L'altra metà del cielo" affronta il tema della violenza e  sarà esposta in anteprima nel palazzo comunale di Borgo San Lorenzo a partire dal giorno lunedì 20 novembre. Successivamente, in occasione della Giornata Internazionale contro la Violenza sulle Donne, verrà esposta a Villa Pecori Giraldi il giorno 25 novembre 2017 per tornare in studio il giorno dell'inaugurazione della mostra.  In anteprima il dipinto...... e la recensione sull'evento di OK MUGELLO di Aldo Giovannini
Elisa Marianini

Fiore violato


2017, Encausto, malta cementizia, colori a cera metallici e iridescenti, spago su mdf

Mis: cm 60 x 45



Il dipinto Fiore violato è stato esposto alla personale “L’altra metà del cielo” per esprimere la difficoltà di vivere che incontrano molte donne nel loro cammino, spesso segnato da violenze fisiche o psicologiche, vissute nell’indifferenza di molti che stanno loro accanto. L’opera racconta la solitudine esistenziale, il disagio e il malessere, di persone fragili come Nancy, una ragazza “senza compagnia” anche se dormiva “con tutti”. La sua storia evidenzia la tristezza di un’anima fragile che ricercava solo un po’ di serenità. La canzone Nancy del 1975 è una reinterpretazione di "Seems So Long Ago, Nancy" di Leonard Cohen.

In questo dipinto sono rappresentati dei fiori come allusione alla vita che fiorisce, alla positività, alla rinascita, al ciclo stagionale. Essi sono simboli di gioia e di lutto, esprimono un dato sentimento e sono una perfetta copia della vita umana, poiché si seminano, crescono, sbocciano e appassiscono. Il tulipano è il fiore dell’amore e la sua particolarità sta nelle sue tonalità: così come vario è l'amore, vissuto in tanti modi diversi da evocare altrettante sensazioni e sentimenti.
Il fiore centrale rappresenta una vita che è stata violata, fermata nel suo crescere, che non riesce più a sbocciare e a manifestare la sua bellezza, la sua libertà. La corda come il cordone e tutti i legami, limita ed è simbolo di violenza e di costrizione. Il tulipano al centro violato però si trasforma in angelo ritrovando la sua libertà in un’altra dimensione, non terrena. Una trasformazione cui allude anche il fiore in boccio di lato che in realtà richiama la forma di una farfalla, emblema della rinascita e della metamorfosi, la quale da essere strisciante e di terra diventa un essere volatile di cielo.

Elisa Marianini
Vita
Segni, forme e colori per raccontare immagini di spiritualità


La sala del ristorante Gran Disio Bistrot a Borgo San Lorenzo ospita una mia piccola mostra con sei opere tutte accomunate da una riflessione sulla vita.
Il percorso di vita che ognuno di noi intraprende deve essere finalizzato a valorizzare le nostre differenze, che vanno viste non come antitesi ma come complementarietà che possono integrarsi e arricchirsi vicendevolmente. Questo è il segreto che si cela dietro alle differenti opere, che invitano ad una riflessione sulla vita, utilizzando un materiale come l’encausto e malta uniti a foglia oro, argento e colori metallici preparati artigianalmente con pigmenti iridiscenti, oltre all’impiego di acrilici e tempere.

Le opere in mostra sono:
L’ambiguo tango della vita
Il trittico della vita
Sentieri di luce (Su redenti cieli)
La fede
La comunione con mare
Le virtù teologali


MOSTRA PERSONALE A VILLA PECORI GIRALDI

14 giugno- 18 giugno 2017

Itinerari nell'Arte 
XI edizione
In occasione della XI edizione di “Itinerario nell’arte …”, serata di poesie, arte, musica e danza curata dall’Associazione Culturale Lo Scrittoio, organizzata da sempre intorno al solstizio d’estate, che si svolgerà il giorno 14 giugno alle ore 21.30 nel parco di Villa Pecori Giraldi a Borgo San Lorenzo con ingresso libero, ci sarà l’apertura ufficiale della mostra di Elisa Marianini. Quest’anno lo spettacolo dal titolo “Ora solo stelle” trae ispirazione da un’opera di Elisa Marianini “Percorsi di vita”, opera appositamente creata per la serata e con l’occasione sarà inaugurata una mostra personale all’interno della sala degli stemmi della villa Pecori Giraldi che rimarrà aperta fino al 18 giugno.

Orario visita: 9-13 e 15-19 nei giorni 15-16-17-18 giugno 2017
ingresso ridotto 1,50€ comprensivo di ingresso al Museo della Manifattura Chini

recensioni:
presentazione evento OK Mugello   svolgimento evento OK Mugello
filmato dell'evento  spiegazione opera
Di seguito le opere e alcuni momenti della serata d'inaugurazione (Foto Studio Noferini)

Elisa Marianini

Ora solo stelle

Segni, forme e colori per raccontare immagini di spiritualità

L’ostinazione di Icaro

Encausto, malta cementizia, foglia oro, colori a cera metallici
e iridescenti 115 cm x 92 cm

Chiudi gli occhi e vedrai.
(Joseph joubert)


Il volo di Icaro simboleggia la volontà di superare i limiti della conoscenza. Nella fuga di Dedalo e del figlio da Creta, Icaro ha l’occasione di compiere un’impresa da tutti ritenuta assurda: volare fino al sole. Il padre aveva messo in guardia Icaro di non accostarsi troppo al Sole perché si sarebbe sciolta la cera che teneva unite le ali, e di non abbassarsi troppo verso il mare perché l’umidità dell’acqua avrebbe bagnato le penne e non avrebbe potuto più risalire. Ma Icaro, non ascoltò il padre e pur sentendo la voce della ragione, decise di non curarsene e di continuare a volare verso il sole per scoprire così il significato della parola “impossibile”.
Il sole che abbaglia rappresenta tutti i desideri e le ambizioni, è simbolo di evasione dal mondo “conosciuto”, per entrare nel misterioso, nell’inesplorato. In fondo il desiderio di Icaro è il desiderio di ogni uomo: scoprire ciò che è nuovo e attuare con forza le proprie idee. Icaro tenta l’impresa, e, nel mio dipinto, contrariamente a quanto narra il mito, supera tale limite. Solo la fermezza e la purezza d’animo accompagnate dalla conoscenza possono vincere il Minotauro che rappresenta le forze e gli istinti animali. Icaro si trasforma in angelo e si eleva sempre più in alto perché questa era la sua volontà. Tale passaggio però non è indolore ed esente da rischi, infatti, Icaro perde delle piume nere, simbolo della materialità e del suo distacco per raggiungere una dimensione ulteriore, elevandosi attraverso la bellezza e purezza di cuore e di spirito, come è indicato dalla piuma di pavone. La piuma è simbolo del volo, evoca la leggerezza, la lievità documentando il legame tra il mondo terreno e il divino.

Percorsi di vita

“PARTIR DECISIVO”

Encausto, malta cementizia, foglia oro, colori a cera metallici
e iridescenti 100 cm x150 cm

Dona a chi ami: ali per volare, radici per tornare e motivi per rimanere.
(Dalai Lama)

Nel momento in cui dubiti di poter volare, perdi per sempre la facoltà di farlo.
Il motivo per cui gli uccelli, a differenza degli esseri umani, sono in grado di volare, risiede nella loro fede incrollabile, perché avere fede vuol dire
avere le ali.
(Sir James Matthew Barrie)

L’opera affronta il tema della vita dell’uomo e del suo viaggio, visto come un labirinto dove spesso l’uomo può perdersi, smarrire la strada a causa delle mille difficoltà che il vivere riserva. La figura di Icaro è strettamente legata al labirinto e il suo volo simboleggia la volontà di superare i limiti della conoscenza. Ogni uomo può intraprendere il proprio volo, mettendosi a nudo senza orpelli e false maschere, come terra grezza - ma impastata di polvere di stelle - mostrando la sua vera essenza, per superare, come Icaro, tutte quelle avversità, che anche la sagoma a forma di croce richiama.
La forza dei colori complementari che si esaltano a vicenda è presente nel giallo del sole, simbolo di luce, di conoscenza, di vitalità e nel viola di Icaro che tenta il volo. Il colore viola, unione del rosso (colore dell’energia, della passione) al blu (colore della quiete e della malinconia) rappresenta la con-giunzione tra due opposti, - materiale e spirituale -intesa come sintesi che spinge alla trasformazione, alla costante ricerca di nuovi equilibri e di un nuovo stato. La stessa apparente opposizione è nei due bracci della croce: quella visione orizzontale che invita l’uomo a vivere le cose terrene e quella verticale che lo spinge a ricercare quelle divine e a guardare e volare verso l’alto. Il segreto del buon vivere è portare questi due contrari ad un equilibrio, come forze che si integrano vicendevolmente, l’una complementare all’altra in totale unità. Ecco allora una volta compreso questo l’uomo può “partir deciso verso il sole alto” il cui anagramma ne spiega anche il risultato “percorsi di vita: ora solo stelle”.

 La lampara

La dipendenza ti rende schiavo

“PENDENDO EVITA RISCHI DA LENZA”

Encausto colori metallici, acrilici e foglia oro e argento
con laccatura 80 cm x 80 cm

Nonno, nonno, posso farti una domanda sulla nostra vita di pesci del mare? 
Perché ogni tanto qualche compagno scompare?
Perché è stato preso dalla rete del pescatore.
Ma ci sarà un modo per non farsi acchiappare?
Bisogna saper distinguere la luce delle stelle 
da quella delle lampare.
(brano da “Gli animali” di Alessandro Mannarino)

Chi si trova in una situazione di dipendenza rischia di non essere più libero, sentendosi come in una prigione, sia da un punto di vista fisico che psicologico. Tutti noi possiamo scegliere da che parte stare e la via migliore da seguire. Le vie possono e devono essere anche più di una, poiché vario è il genere umano con le sue innumerevoli sfaccettature e diverse devono essere le singole scelte. L’amo al centro del dipinto rappresenta un richiamo facile, soprattutto quando al suo uncino è appesa un’esca. Da qui la possibilità di essere ingannati, insidiati in qualche tranello, se non si segue la luce delle stelle ma quella delle lampare. Non a caso la lampara in alto brilla di una luce diversa e subito sotto un pesce cade nella trappola. A noi la possibilità di scegliere e discernere per salvarsi da tanta bruttezza che ci circonda.
L’invito è quello di seguire ognuno – col cuore – la propria luce per ricercare la bellezza della vita e intraprendere quel sentiero che ci condurrà in fondali meravigliosi. L’uomo può arrivare a comprendere che la vita stessa è un opera d’arte, e che starà a noi liberarci dal superfluo e rendere percepibile in forme concrete la sua bellezza.
Così, noi tutti avvertiamo la “presenza dello spirituale entro il materiale”, e quella potente lotta che la forma avvia per manifestarsi. Tutto questo si rivela anche nella nostra vita in quell’incessante percorso che l’uomo intraprende col fine di liberarsi dalla sua limitatezza.

La Pietra Filosofale

“AFFILA L’OPERA OSTILE”

Colori ad olio, malta cementizia e foglia oro su mds
100 cm x 50 cm

Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e crescente, quanto più spesso e più a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale dentro di me.
(Immanuel Kant)

In questa opera ho voluto creare attraverso l’immagine del ruvido muro bianco un forte contrasto con la lucente pietra dorata che sembra cadere dal cielo e precipitare nell’acqua.
La pietra è da sempre considerata un fondamento, un simbolo di forza, di stabilità. Essa può attuare una trasformazione, da montagna, a roccia, a sasso, a granello di sabbia, attraverso un lento cambiamento della sua essenza. La pietra in diverse tradizioni è il simbolo della persona umana, può infatti riferirsi - come roccia scavata e caverna che accoglie - all’aspetto femminile e - come pietra innalzata - a quello maschile.
La pietra filosofale è quel nucleo divino presente dentro di noi che attende solo di essere riscoperto, attraverso un lungo lavoro su noi stessi, come una pietra grezza che deve essere levigata.
Anagrammando il titolo del dipinto scopriamo che “La Pietra Filosofale” cela in se un significato profondo, quello che suggerisce, appunto, all’uomo “affila l’opera ostile”. Guardando dentro il nostro cuore potremo migliorare e rimuovere i lati più negativi, ricercare quella pietra filosofale attraverso un impegno individuale e responsabile volto a smascherare le nostre falsità e paure. Potremo così e solo adesso trasmettere e riflettere la nostra positività, con un effetto pari a quello di un sasso gettato nell’acqua immobile di uno stagno, il quale provoca una serie di onde che si allargano concentricamente arrivando ad abbracciare e smuovere anche le zone più oscure e fangose. Credo inoltre che le situazioni difficili ci possono spingere a guardare verso le stelle: solo dopo aver inglobato le tenebre possiamo ricercare la luce.


L'altra metà del cielo
...
dell'alleata c'e timor

La mostra raccoglie 30 opere della pittrice e storica dell’arte Elisa Marianini eseguite nel corso di un periodo di tempo di venti anni, tutte accomunate da una riflessione sulla donna, l’altra metà del cielo appunto, quello femminile, lunare. La donna vista come Madonna, madre di famiglia, amica, complice dell’uomo, angelo del focolare ma anche diabolica e in antitesi con l’universo maschile, solare.
La via da seguire per un percorso di vita insieme sta comunque nel vedere le differenze come complementarietà che possono integrarsi a vicenda in una totale unità e non come antitesi. Questo il segreto che si cela dietro alle differenti opere, che invitano ad una riflessione e che indagano le molte sfaccettature dell’universo femminile attraverso espressioni artistiche che mettono a confronto opere personali con riproduzioni in stile e omaggi ai grandi autori del passato, da Sano di Pietro a Picasso. Tutte queste opere sono rigorosamente eseguite secondo una tecnica che riproduce sia nella preparazione di tele e tavole che di colori quella che gli autori stessi hanno adottato, mentre tra le opere contemporanee prevale l’utilizzo dell’encausto e della malta cementizia, uniti a colori metallici preparati artigianalmente con pigmenti iridiscenti, oltre all’impiego di acrilici, tempere, oli e vernici, foglia oro e foglia argento.

Ingresso gratuito alla mostra, visitabile negli orari indicati e possibilità di visite su appuntamento telefonando
al numero 3392933799

Per acquisti relativi alle opere presenti in mostra durante il periodo della rassegna - dal 3 dicembre 2017 al giorno 8 marzo 2018 - sarà applicato uno  sconto del 10% sul prezzo delle opere
orari di apertura:
martedì e sabato 9-13 /16-19
lunedì e giovedì 16-19
domenica visite su appuntamento

recensione inaugurazione mostra Ok Mugello
recensione mostra Il Filo con video di presentazione della mostra


Ingresso libero e gratuito alla mostra, visitabile negli orari indicati e possibilità di visite su appuntamento telefonando
al numero 3392933799




Sentieri di luce

Dal 3 al 28 aprile 2016

Palazzo Pretorio - Barberino di Mugello

Inaugurazione:
Domenica 3 aprile 2016 ore 17.00

presentazione della Prof.ssa Enza Biuso

Orario di apertura:
Martedi, Giovedì, Sabato 9-13
Lunedì, Martedì, Mercoledì, Giovedì, Venerdì 14.30-18.30


Elisa Marianini

“Sentieri di Luce”
(Su redenti cieli)

120 x 140 cm
Colori metallici a cera, malta cementizia e foglia oro su mds

C’è una crepa in ogni cosa, è da lì che entra la luce.
Leonard Cohen

In questa opera emerge la simbologia della spirale che ritroviamo ampiamente anche in natura in tantissime specie viventi. In termini di spiritualità questo simbolo rappresenta il percorso che conduce alla conoscenza del mondo e dell’esistenza, ma per svelare il mistero profondo della vita occorre lavorare con lentezza, costanza, procedendo piano e senza ansie. La chiocciola che si muove sempre lentamente, restando aderente alla terra rappresenta il procedere con gradualità ma allo stesso tempo con sicurezza verso un obiettivo. Essa inoltre portando sempre con sé il suo guscio, la sua casa, ha tutto ciò che le serve proprio in sé: può ritirarsi in esso, anche per lunghi periodi, come ad esempio fa in inverno, per poi riemergere in primavera. Ritirarci interiormente può servire per raccogliere nuove energie nell’attesa di un momento migliore per agire con sempre più consapevolezza. La spirale nel suo guscio riflette la costante matematica universale ed esprime il moto ascensionale di aspirazione verso l’alto. La chiocciola evoca il lento percorso spirituale, il guscio il ricettacolo, esprime la fecondità e la gestazione interiore che credo possa scaturire ancora in maniera più intensa e vera nei momenti di maggiore difficoltà, poiché è nelle situazioni difficili che siamo spinti a guardare verso le stelle: solo dopo aver inglobato le tenebre possiamo ricercare la luce. Le molte conchiglie colorate come l’arcobaleno originano questa chiocciola, che è in fondo il sentiero da seguire, è la nostra vita sottolineata dai colori che partendo dal bianco della purezza, passano al giallo, al rosso della giovinezza, arrivando alla maturità del blu, del verde per perdersi nel nero della fine della vita, dove ci attende al termine del sentiero, quella luce adamantina, trasparente, cristallina, vera.

Breve estratto della nota critica della Prof.ssa Enza Biuso
Quando giorni fa ho incontrato la dott.ssa Elisa Marianini, sono rimasta affascinata e soggiogata dall’artista pittrice – storica d’arte – restauratrice.
Bella persona di profonda cultura e di particolare spessore umano, morale e spirituale.
D’approccio immediato, cordiale e sereno.
Mente assetata di conoscenza che ferma la propria attenzione su tutto ciò che si pone davanti: una donna che indaga per trovare se stessa ed allargare il proprio raggio d’azione, inseguendo la bellezza e i valori della vita – come aiutare gli altri –, prende coscienza di sé e il bisogno di svelare la grandezza di Dio.
Elisa Marianini si racconta attraverso le sue creazioni dell’anima che testimoniano il nuovo azzeccato lavoro che privilegia la ricerca del proprio essere, di un baricentro emotivo, morale e spirituale. La sua poetica pittorica vira, perciò, verso l’acquisizione di una personale originalità e, mentre scava decisa nella sua interiorità, si fa strada un messaggi odi una nuova filosofia di vita. Lo studio diventa allora un orto interiore e anche la tecnica si trasforma. Messa da parte quell’arte classica, assorbita fin dalla tenera età e del tutto assimilata – ma rivisitata in chiave personale – dalla collaborazione con il padre Foresto Marianini pittore-decoratore e restauratore. [….]
Elisa Marianini pittrice non “copia” più dalla realtà o meglio plasma la fisicità reale che le serve quale legame con la terra mai interrotto e incendia le dinamiche di una tavolozza iridata con una vasta gamma di timbri, di colori brillanti e accesi che esaltano il pensiero e la manualità con spontaneità ed estro, percorrendo le innumerevoli possibilità espressive dell’arte di oggi. Architetture sonore, ariose mai scontate, a tratti eteree vengono esaltati dalla scelta dei temi e dall’utilizzo del materiale. Il rigore narrativo e la freschezza di questo nuovo modo di procedere la consacrano artista completa. [….] Prepara i colori, sperimenta nuove tecniche e opera secondo l’imperativo di Michelangelo “si dipinge con il cervello, non con le mani!”. La sua è quindi “l’arte del cervello”, della riflessione, eseguita, certo, con le mani ma percepita con la mente e il cuore. In costante analisi, non zittisce mai il suo dialogo interiore. Così il racconto pittorico dilata con libertà di aver intercettato l’essenza del vivere e del morire, quella dimensione dell’anima e dei corpi che si colloca fuori dello spazio e del tempo.

Estemporanea di pittura con musica psichedelica

evento promosso da Music Valley

21 agosto 2014





Il musicista Lorenzo Consigli così scrive:
Te l'ho detto ieri sera di persona, non solo per noi "bassisti", poco abituati ad essere front man, suonare brani inediti con tanta improvvisazione è difficile come spogliarsi nudi davanti al pubblico, ma essere così ben interpretati da chi ascolta con mezzi tecnici così elevati, è come se tu ci avessi visto l'anima...grazie un infinità di volte...
Grazie a Lorenzo Consigli e a Leonardo Baggiani per avermi invitata a condividere con loro questa serata con una bellissima compagnia e anche se era difficile trovare la concentrazione queste sono state le opere che sono nate di getto in pochi minuti di lavoro. A mentre fredda provo a rileggerle e commentarle.


La prima in formato 70x100cm creata con colori ad olio e caldi esprime gioia e serenità che la musica in quel momento suscitava in me, felice di essere lì, infatti i fiori esprimono la vitalità.



Nella seconda opera di formato 60x50 cm ho sperimentato, combinando in realtà due tecniche che si respingono, l'olio e la tempera acrilica, come a cercare l'unione degli opposti ed una loro sintesi. In questo dipinto inconsciamente è emerso un volto sulla destra e dei fiori stilizzati sulla sinistra come se fosse un invito ad assaporare e gustare la vita in tutte le sue sfaccettature.....ho ripensato inoltre al fatto di aver utilizzato il colore viola, che esprime come stato d'animo l'equilibrio e l'autodeterminazione...nulla viene dal caso.



Nell'ultimo dipinto, sempre in formato 100x70 cm creato anche questo in una decina di minuti......un volto ci osserva, è ambiguo perché potrebbe essere sia maschio che femmina, ha foglie colorate in testa..... mi accorgo che è un "Bacco", il dio dell'ebbrezza, della sregolatezza ma è stranamente triste nonostante la sua apparente maschera di felicità.......questo la musica in fondo mi ha trasmesso....era dolce soave in tanti momenti ma anche molto malinconica.......Grazie!


L'intricato labirinto della vita

Mostra d’arte, conferenza ed installazione

17 maggio-1 giugno 2014

Orari di apertura della villa Pecori Giraldi

La Mostra affronta il tema del labirinto.
La conferenza presenta la storia del labirinto nel corso dei secoli.



Il labirinto è un simbolo che ricorre spesso nella storia dell’umanità, in civiltà ed epoche diverse oltre che in luoghi anche molto distanti tra loro, riscontrabile in molte culture, miti, religioni, filosofie e forme di arte.
La storia del tortuoso percorso del lanbirinto è decisamente intricata e complessa, ma al tempo stesso affascinante, tanto che lo studio del suo simbolismo ha suscitato interesse in nuovi vari ambiti di ricerca, sia tra psicologi che tra antropologi.
Elisa Marianini e Carla Latino ci presentano in questa mostra la loro versione ed interpretazione: Elisa ponendo l’attenzione sulla metafora di ricerca interiore ed individuale della verità che deve accompagnare il cammino dell’uomo, mentre Carla vede il labirinto come un luogo della memoria.
L’installazione da parte dei ragazzi dell’indirizzo Edile riguarda il progetto di un’opera creata da Elisa Marianini.

Mostra personale di pittura:

TETRALOGIA DEL SUICIDIO

presso la villa Pecori Giraldi

Vernerdì 15 giugno 2012 ore 21



Mostra personale in Piazza Duomo a Firenze

presso l’ Opera Caffè

OLTRE LE APPARENZE LA REALTA' DEL DIVENIRE


a partire al giorno 6 febbraio 2012

fino al giorno 25 febbraio 2012

La mostra dal titolo “Oltre le apparenze” intende condurvi attraverso un percorso segnato da varie tappe:


SENTIRE

SCEGLIERE

DIVENIRE


alla scoperta di una realtà altre il sensibile.
Bottega d’arte e restauro: Via del Porcellana, 39/b, 50123 Firenze Tel: 055-219250
Studio artistico: Traversa del Mugello SP 551, Via Provinciale 14h, 50038 Scarperia San Piero (FI)
Torna ai contenuti